Il giorno che la terra tremò

Circa un anno fa, un giorno che credo non dimenticherà mai, la terrà tremò sotto un’intera regione italiana.

Mercalli quando creò la sua nota scala per stabilire la forza di un terremoto che si basa non sulla potenza effettiva ma sui danni che esso causa forse perchè aveva capito già allora che in Italia le cose oggettive non contanto. Che un terremoto può fare gli stessi danni di uno 10 volte più forte causa la negligenza dei nostri controllori, delle persone alle quali affidiamo la nostra sicurezza, la gestione della cosa pubblica.

Quindi non c’è da stupirsi se un 5,3 della scala Richter causa distruzione come ne avrebbe procurato un bombardamento quando in giappone con un terremoto di 6.5 non escono nemmeno dai palazzi e gli unici morti che ci sono è per attacchi cardiaci o alri malori.

Non c’è da stupirsi che qualcuno rida al telefono pensando agli appalti per la ricostruzione se il capo della protezione civile è coinvolto in affari di prostituzione, corruzione, appalti truccati – quando serviva, perchè con le leggi di questo governo non serviva neanche più truccarli-. Non c’è da stupirsi se il palazzo di ingegneria crolla come un castello di carte perchè manca un pilastro portante. Non c’è da meravigliarsi se l’ospedale, una struttura che dovrebbe poter sopportare e rimanere operativa a sollecitazioni quasi apocalittiche, diventa una trappola per topi perchè una delle maggiori società di costruzione italiane aveva usato la sabbia marina negli impasti di cemento.

E colgo oggi con un sorriso amaro la notizia che i capi della protezione civile, sismologi e altri sono stati indagati per mancato allarme e sottovalutazione dei rischi. Ironia della sorte un ricercatore che tentò di avvertire la popolazione (Giuliani, forse ve lo ricordate) fu invece indagato per procurato allarme. Schizofrenie della nostra repubblica.

Ricordo che il giorno prima ero a Pisa a trovare un’amica e quella sera usci il discorso su Giuliani che tentava di avvertire le persone del terremoto e che fu denunciato dal sindaco di Sulmona. Io commentai "Beh poi bisogna davvero vedere su quali elementi parla questo signore".  Perchè l’Abruzzo è una regione a rischio sismico e solo un pazzo sottovaluterebbe un’allarme del genere. Lo dovrebbero sapere tutti.

E invece la politca fu "meglio non creare il panico"
Ma cosa c’è di sbagliato nella paura? La paura è la reazione naturale di fronte al pericolo.
I pazzi non hanno paura.

Forse perchè temevano di perdere qualche voto? Un voto vale la sicurezza di tutta la popolazione?
E qui non si parla di sicurezza in termini di criminalità. Qui si parla di sicurezza in termini di vite delle persone.

Ma per queste persone non è importante.
Non lo è mai stato probabilmente.

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